Al momento della scomparsa di Ariel Sharon – 11esimo Primo ministro della stato di Israele – Jcall lo ricorda come parte di quella prima generazione di pionieri che ha edificato lo stato.
Il suo nome resterà strettamente legato alla difesa di Israele a cui consacrò la sua esistenza. Nelle vicende controverse della sua vita egli fu allo stesso tempo l’audace comandante militare che ribaltò le sorti della Guerra del Kippur attraversando il canale di Suez e circondando la terza armata egiziana e il Ministro della difesa che condusse Israele alla disastrosa invasione del Libano nel 1982. Poco dopo una commissione ufficiale d’inchiesta nominata dal governo di Israele lo riconobbe indirettamente colpevole di avere trascurato il pericolo di un eccidio allorchè le milizie cristiane occuparono i campi palestinesi di Sabra e Shatila.
Per quanto ci riguarda, ricordiamo che dopo essere stato fra i principali artefici della colonizzazione israeliana nei territori occupati Sharon in due occasioni procedette a smantellare insediamenti : la prima volta a Yamit nel Sinai nel quadro del trattato di pace con l’Egitto e la seconda nel 2005 con il ritiro dalla striscia di Gaza. In quell’occasione Sharon evacuò anche quattro piccoli insediamenti nel nord della Samaria, segno forse che immaginava di proseguire nell’opera di smantellamento delle colonie nel resto della Cisgiordania affinchè Israele potesse restare, come lui stesso affermò, uno “stato democratico a maggioranza ebraica”.
Sfortunatamente la malattia ci ha impedito di sapere se avrebbe attuato questo piano lasciando ai suoi successori la responsabilità di portarlo a compimento.