Lettera aperta all’Ambasciatore di Israele, Dror Eydar

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In quanto ebrei, siamo rimasti sgomenti ed amareggiati nel conoscere quello che le autorità israeliane hanno compiuto nei confronti di 12 membri della famiglia Salahiya a Sheikh Jarrah, Gerusalemme est.
L’espropriazione della casa di questa famiglia e la sua demolizione sono palesi atti di ingiustizia e violenza che, oltre a violare le norme del diritto internazionale, gettano un’ombra cupa sullo Stato d’Israele, sulla sua osservanza delle regole dello stato di diritto e sul trattamento dei residenti palestinesi di Gerusalemme.
La condotta discriminatoria da parte della Municipalità della città nei confronti di civili innocenti, già rifugiati da Ein Kerem durante la guerra del 1948, che vengono deprivati dei più elementari diritti con pretesti burocratici infondati, come documentano Ir Amim ed altre associazioni israeliane in difesa dei diritti umani, ci impediscono di restare in silenzio.
Questi atti si aggiungono alle azioni organizzate dal movimento dei coloni per espellere dalla città residenti palestinesi e al trattamento discriminatorio verso di loro da parte di diverse agenzie governative di Israele.
Oltre ad un indiscutibile danno d’immagine, azioni come queste fomentano rabbia e odio contro lo Stato d’Israele e i suoi cittadini.

La invitiamo pertanto a riportare queste nostre valutazioni alle autorità competenti dello Stato d’Israele e ad impegnarsi per evitare che questi atti si ripetano.

Con l’augurio di un futuro di vero shalom, La salutiamo rispettosamente.

 

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